mercoledì 26 settembre 2018

Bruxelles, Anversa, tecnologia e porfidi antichi

---Ma tutto velocemente, perché il tempo stringe e devo correre alla stazione bus. Era stata una situazione fuori dall'ordinario e come dicevo, avevo cominciato a comunicarlo ai miei contatti in chat. Il Flixbus passa l'Eurotunnel sotto la Manica e ben presto ci ritroviamo prima in Francia e subito dopo in Belgio. Io in questi viaggi in Flixbus mi ritrovo sempre con il telefono tra le mani, fonte inesauribile di informazioni e di costante contatto con gli amici, anche quelli nuovi conosciuti proprio nel viaggio nel Regno Unito, come l'olandese Niels o il genovese William. Favorito tutto ciò dalla presenza sul bus del wi-fi internet e soprattutto della presa di corrente. La possibilità dal cellulare di rivedere e inviare le foto fatte nei giorni scorsi, e poi ancora film e letture in genere. Insomma, staccavo gli occhi dal cellulare solo per osservare il paesaggio di fuori ogni tanto. Addirittura da qualche giorno mi era venuta pure l'ispirazione a scrivere qualche racconto proprio relativo ai posti visitati ed era divertente farlo sul telefono. Il Flixbus stava passando nella zona francofona del Belgio, la Vallonia, ed era diretto ad Anversa, la parte fiamminga. Mancava circa un'ora e mezza all'arrivo e quell'ultimo tratto mi vedeva ancora dialogare con il mondo attraverso le chat. Stavo digitando con un amica virtuale di Genova, con la quale ci scrivevamo da alcuni mesi, quando la chat capta e visualizza un contatto di Bruxelles on line in quel momento, tale Laurie. Un po' per gioco lanciai un saluto "Bon Soir", in francese naturalmente. Nessuna risposta, mentre poco dopo termino l'altro dialogo aperto e visualizzo sul cellulare  la posizione dell'ostello prenotato, l'Hostel Antwerpen, che sarebbe il nome fiammingo di Anversa. Non si trova proprio vicino alla stazione dei bus, così quando arrivo e scendo dal mezzo, accendo il navigatore Gps. Camminando sugli antichi pavè e seguendo il puntino blu sul cellulare, mi porto fino a un punto che mi fa dire: "Dovrebbe essere qui" e infatti alzando gli occhi vedo l'insegna posta all'altezza del terzo piano. Prendo posto in stanza, lascio le cose nell'armadietto e scendo giù nel centro storico che è dominato dall'altissima  Cattedrale. Mentre scendo, mi accorgo che mi è arrivato qualche messaggio, dall'amico Paolo dall'Italia, un saluto da Niels che si trova ancora a Londra e poi anche da Laurie da  Bruxelles che ha risposto al saluto di prima. Riprendo a camminare sul pavè delle stradine storiche, osservo i negozi, spiccano le vetrine con in mostra le birre in bottiglia di innumerevoli marche artigianali creando anche un bel gioco di colori, a testimoniare la grande e varia tradizione birrofila belga. Sono molto rinomate soprattutto le birre bianche, anche se personalmente non le ho mai amate troppo. Ma decido di prenderne una, la Kasteel, assieme a un paio di sandwich, in omaggio alla città. Vado a sedermi su una panchina della piazza, proprio sotto alla statua di Rubens, il grande pittore fiammingo del 600 che ebbe qui i natali e sorseggiando la Kasteel e addentando i panini comincio a rispondere a Paolo e ai saluti di Niels e anche a Laurie. Laurie adesso risponde subito e così instauriamo un buon dialogo. Dovevo solo fare uno sforzo mentale a ricordarmi qualcosa di francese. Lei è proprio di Bruxelles ma conosce bene Anversa,che del resto dista poco più di un ora e mi da pure qualche consiglio sulla città. Lei lavora tutto il giorno fino a tarda ora nel suo negozio di abbigliamento e durante il giorno risponde raramente ai messaggi. Alla sera seguente, davanti a una Grimbergen ,una delle altre birre artigianali del posto, riprendiamo il dialogo e le dico che era mia intenzione andare anche a Bruxelles e ci saremmo potuti incontrare se lo avesse voluto. "Purquoi non"?, scrive lei, ricordandomi però i suoi non facili orari di lavoro. Il giorno dopo lascio l'ostello e nella stessa mattinata dal cellulare trovo e prenoto una stanza nella capitale belga. Quando consegno la tessera magnetica alla ragazza della reception dell'Antwerpen le chiedo una curiosità. Ovvero se il fiammingo qui parlato sia comprensibile nella vicina Olanda. Dice che si, è parzialmente comprensibile, in sostanza è una sorta di dialetto olandese. Mentre il francese è tutta un altra cosa e sarà interessante scoprirne l'interazione in questo paese bilingue.---

Anversa-Rubens e la Cattedrale
Birre belghe

Bruxelles-Grand Place

Bruxelles-Pavè bagnato

Lussemburgo-Fortezza

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