sabato 8 settembre 2018

Parigi, fuochi d'artificio a Capodanno

---Il Burian intanto soffiava sempre costante e si faceva più penetrante alla sera, quando con il buio la temperatura scendeva mentre noi ci aggiravamo nella Parigi illuminata. Telefonai a Sharon per accordarci sulla sera del 31 e mi dette orario e nome della stazione della metropolitana dove ci saremmo incontrati e che si trovava nella periferia sud, all'altro capo della città. Un viaggio lunghetto, nonostante la metro veloce. Fabio ed io decidemmo che saremmo stati con loro fino alle 00.30 circa, così, dopo aver festeggiato assieme a tutti, avremmo tolto il disturbo, anche per vedere parte della festa cittadina sugli Champs Elysèes. Il 31 dicembre Parigi era già in festa, dalla Gare du Nord passammo tutto sotto alla città fino a riemergere nella piccola stazione metro di Plateau de Vanves, dove Sharon con il suo fidanzato francese Philippe, ci stava attendendo. L'appartamento si trovava in una di queste palazzine in questa zona della banlieu, molto vicino alla stazioncina. Salimmo con l'ascensore e trovammo nell'appartamento già addobbato a festa già altre cinque persone, altre sette mano a mano si sarebbero aggiunte, che con noi quattro appena saliti, avremmo raggiunto un totale di sedici persone. In maggioranza francesi, ma c'era l'amica irlandese, nonchè un ragazzo spagnolo e una ragazza bulgara, oltre ai due italiani... ...poi Fabio ed io ci attenemmo a quanto avevamo programmato, salutando tutta la simpatica compagnia per raggiungere gli Champs Elysèes. Dalla periferia fino al centro continui botti e fuochi d'artificio. Quando arrivammo ai Campi Elisi, c'era ancora tantissima gente, nonostante il Burian imperversasse ancora, spazzando il grande viale chiuso al traffico con la gente che camminava in su e in giù. Bottiglie vuote di spumante e altri alcolici disseminate qua e là, qualche vetro rotto a terra. Qualcuno trovava il modo di cominciare l'anno nuovo litigando, qualcuno addirittura si correva dietro. Curiosamente, certe grate metalliche di aereazione della metro, piuttosto ampie,  poste in superficie sui marciapiedi, erano diventate delle isole per alleviare il freddo, in quanto da qui vi era l'uscita della più calda aria sotterranea. Un rifugio più o meno temporaneo, per persone in piedi e accovacciate, ma anche per i piccioni. Per il resto c'erano i numerosi bar e bistrot e così il Burian diventò una buona scusa per un invito per una bevanda calda...---
Parigi-Tour Eiffel
Parigi-Metropolitana
Parigi-Arco di Trionfo dalla Torre
Parigi-Arte moderna in città
Case in Bretagna

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