lunedì 10 settembre 2018

Sofia, dolci passeggi e inquiete periferie

Scesi a metà percorso, tra centro e periferia, feci qualche passo attorno e notai un bel locale con su scritto "Birreria" in cirillico, pensai che qui potevo farmi finalmente una Kamenitza, la più pubblicizzata qui delle birre nazionali. Entrai e ne ordinai un boccale e per fare due chiacchiere chiesi un'informazione generica all'uomo che me la servì. Come potevo pensare che questo vecchio signore mi avrebbe risposto in inglese. Infatti mi disse qualcosa come: "Bulgarsko, parla bulgarsko..." ma me lo disse col sorriso sulle labbra e mi rimandò per l'informazione a un uomo seduto assieme a una signora a un tavolino vicino. L'uomo potè rispondermi e mi indicò gentilmente quello che avevo chiesto, mentre la signora mi chiese da dove provenissi e se parlassi francese. Lei disse di essere stata per lavoro un periodo in Svizzera e così ci scambiammo anche qualche frase in francese e dissi loro di quanto mi sembrasse strano quella parola, "Merci",  ovvero grazie, che era detta curiosamente in bulgaro come in francese. Quando l'uomo bulgaro comprese che io venissi dall'Italia, lasciò un po' da parte la gentilezza e con un tono un po' da rimprovero mi volle ricordare del mondiale del 1994, nel quale la Bulgaria arrivò fino alla semifinale sconfitta poi proprio dall'Italia. Secondo lui era stata solo la politica del pallone che aveva voluto l'Italia in finale per una questione di interessi, di seguito e di sponsor. Anche se in realtà pensavo che l'Italia in quell'occasione avesse meritato, gli risposi solamente: " Ok, amico, lo sai, nel football puoi sentirti libero di dire tutto ciò che vuoi" trovando quantomeno il consenso della signora.
Sofia-Santa Sofia veglia su traffico e Sveta Nedelja

Sofia-Santa sofia e tramonto

Sofia-Tram e passeggio in viale Vitosha

Sofia-sulle strade periferiche

Sofia-i casermoni a Lyulin

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