martedì 18 settembre 2018

Reykjavik, into the wild

Mi alzai presto, nonostante la gran voglia di non staccarmi dal letto, mentre lasciai Babi a dormire ancora. L'agenzia apriva alle 7.00, ero pure in anticipo, ma valse la pena essere lì a quell'ora in quel mattino per veder sorgere il sole sulle acque della baia di Reykjavik. Alle 7.20 ero ritornato contento nella stanza da Babi a riferirle che ero riuscito a prenotare l'escursione e che saremmo partiti con un bus da una fermata poco fuori da qui alle 8.30. Babi cominció lentamente a prepararsi, c'era il tempo anche per fare una buona colazione, non fosse stato per gli stessi tempi di un altro ospite della casa. Un ragazzo svedese, di cui non ricordo il nome, ma che Babi sopranominò "Cavallo" per via dei capelli raccolti a coda ma anche per dei tratti somatici leggermente equini. Ebbene, stava facendo il suo caffè con l'unica moka disponibile, era pure sparito alla vista mentre il nostro tempo andava assotigliandosi. All'improvviso Cavallo ricomparve, si versò il suo caffè e dopo aver raffreddato la moka feci il nostro.           L'autobus fece diverse soste, permettendoci di stare a contatto con diversi luoghi naturalistici, ma il culmine fu la zona dei Geyser, la più frequentata dagli escursionisti. Gli alti getti di acque bollenti provenienti dal sottosuolo erano accompagnati da lunghi "Ohh" dai presenti che a debita distanza osservavano e riprendevano. Molte ore insieme sullo stesso bus, c'era famigliarità nel gruppo, soprattutto con la guida Kirstin, che si dimostrò simpatica e preparata e teneva unita tutta la comitiva.
Islanda-Geyser

Islanda-Acque termali di Blu Lagoon

Islanda-Paesaggio Lavico

Reykjavik-Il porticciolo

Danzica-La gru medievale

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