venerdì 14 settembre 2018

Oslo, notti chiare

Quando il sole cominciò a sorgere, ci ritrovammo già impegnati nelle manovre per l'imbarco e dopo aver lasciato l'auto nella stiva, salimmo i ponti a bordo della nave e prendemmo i caffè vedendo la costa danese allontanarsi, solcando i mari come moderni Vichinghi. A bordo della nave traghetto ci sedemmo e ci rilassammo sui soffici divanetti, sui quali si stava più comodi che non sui sedili dell'auto della notte appena trascorsa e sbarcammo a Goteborg tre ore più tardi. Riprendemmo subito la strada e dopo aver passato il confine tra Svezia e Norvegia, caratterizzato da un fiordo che si insinua tra questi due stati, ci trovavamo ormai a poco più di due ore da Oslo che raggiungemmo infine nel pomeriggio.                   Parlava e parlava Sissel, del suo Paese, della sua famiglia, dei suoi amici, mentre ci preparava un caffè. In un angolo del soggiorno c'era una chitarra, Roberto chiese di poterla imbracciare e si mise a suonare alcune canzoni dei Police e altre pop internazionali e ci ritrovammo così a cantare assieme in quello che era ormai un mattino luminoso, in quanto erano già quasi le 7.00.
Goteborg-Porto

Fiordo tra Svezia e Norvegia
Oslo-Casa in periferia

Oslo-Veduta su città e fiordo


Oslo-Centro città

Nessun commento:

Posta un commento